Via Audio & Costello’s Live presentano:
MARISSA NADLER IN CONCERTO
+ OPEN ACT: INNERWOUD
+ OPEN ACT: INNERWOUD
Venerdì 18 Novembre 2022 – H.21
CIRCOLO ARCI BELLEZZA / MILANO
CIRCOLO ARCI BELLEZZA / MILANO
MARISSA NADLER
Durante i quasi 20 anni di scrittura, registrazioni e tour, Marissa Nadler ha collezionato uno dei cataloghi più singolari della musica contemporanea. Il suo lavoro oscilla fra il folk delicato, canzoni tradizionali, brani oscuri e tetri, musica ambient meditativa e coraggiosi suoni sperimentali, tutto ancorato alla sua inequivocabile voce e agli accordi di chitarra appena sfiorati con le dita.
Cresciuta in una piccola cittadina in Massachusetts, Nadler inizia prima a dipingere, una passione che continua a coltivare oggi, ma il suo amore per la musica la porta a diventare una spettacolare chitarrista e cantautrice.
Poco dopo aver finito la Laurea Magistrale alla Rhode Island School of Design a Providence, Nadler rilascia il suo primo album, l’etereo Ballads of living and Dying, nel 2004.
I suoi primi due album sono principalmente lavori acustici che elevavano la sua voce da mezzo soprano grazie all’utilizzo di chitarre accompagnate da banjo, campane e fischiettii.
Nonostante inizialmente venga legata alla corrente dell’indie-folk, Nadler presto si distingue per la volontà di perseguire un percorso più oscuro e personale, scrivendo canzoni profondamente intime, piene di solitudine e delusioni amorose, ma mantenendo sempre uno splendore ultraterreno. Se fosse nata un secolo prima, non ci avrebbe sorpreso se i suoi vasti talenti venissero scambiati per magie nere.
Dopo una decade a rilasciare dischi con varie etichette e indipendentemente, Nadler unisce le forze con Sacred Jones Records e Bella Union per il sismico album del 2014 July. Questo disco segna un punto di svolta nella carriera di Nadler, e i sound esplorati in questo progetto fungono da pista di lancio per seguenti classici moderni come For my crimes e il progetto in collaborazione con Stephen Brodsky Droneflower – per i quali ha anche creato la cover art.
The path of the clouds è il nono album da solista di Nadler, e viene percepito come un’altra significativa evoluzione. Dopo due decadi di carriera c’è ancora spazio inesplorato per sensazionali idee musicali e vibranti emozioni pronte a fuoriuscire dalla sua insaziabile mente creativa. Autoprodotto, aumenta drasticamente la presenza di elementi elettronici, come chitarre distorte o sintetizzatori. Fra le personalità che hanno contribuito alla sua realizzazione troviamo Lattimore, Bella Union label-runner Simon Raymonde (Cocteau Twins, Lost Horizons), Jesse Chandler (Mercury Rev, Midlake), and Amber Webber (Black Mountain, Lightning Dust).
Durante i quasi 20 anni di scrittura, registrazioni e tour, Marissa Nadler ha collezionato uno dei cataloghi più singolari della musica contemporanea. Il suo lavoro oscilla fra il folk delicato, canzoni tradizionali, brani oscuri e tetri, musica ambient meditativa e coraggiosi suoni sperimentali, tutto ancorato alla sua inequivocabile voce e agli accordi di chitarra appena sfiorati con le dita.
Cresciuta in una piccola cittadina in Massachusetts, Nadler inizia prima a dipingere, una passione che continua a coltivare oggi, ma il suo amore per la musica la porta a diventare una spettacolare chitarrista e cantautrice.
Poco dopo aver finito la Laurea Magistrale alla Rhode Island School of Design a Providence, Nadler rilascia il suo primo album, l’etereo Ballads of living and Dying, nel 2004.
I suoi primi due album sono principalmente lavori acustici che elevavano la sua voce da mezzo soprano grazie all’utilizzo di chitarre accompagnate da banjo, campane e fischiettii.
Nonostante inizialmente venga legata alla corrente dell’indie-folk, Nadler presto si distingue per la volontà di perseguire un percorso più oscuro e personale, scrivendo canzoni profondamente intime, piene di solitudine e delusioni amorose, ma mantenendo sempre uno splendore ultraterreno. Se fosse nata un secolo prima, non ci avrebbe sorpreso se i suoi vasti talenti venissero scambiati per magie nere.
Dopo una decade a rilasciare dischi con varie etichette e indipendentemente, Nadler unisce le forze con Sacred Jones Records e Bella Union per il sismico album del 2014 July. Questo disco segna un punto di svolta nella carriera di Nadler, e i sound esplorati in questo progetto fungono da pista di lancio per seguenti classici moderni come For my crimes e il progetto in collaborazione con Stephen Brodsky Droneflower – per i quali ha anche creato la cover art.
The path of the clouds è il nono album da solista di Nadler, e viene percepito come un’altra significativa evoluzione. Dopo due decadi di carriera c’è ancora spazio inesplorato per sensazionali idee musicali e vibranti emozioni pronte a fuoriuscire dalla sua insaziabile mente creativa. Autoprodotto, aumenta drasticamente la presenza di elementi elettronici, come chitarre distorte o sintetizzatori. Fra le personalità che hanno contribuito alla sua realizzazione troviamo Lattimore, Bella Union label-runner Simon Raymonde (Cocteau Twins, Lost Horizons), Jesse Chandler (Mercury Rev, Midlake), and Amber Webber (Black Mountain, Lightning Dust).
OPEN ACT: INNERWOUD
Innerwoud è un progetto one-man-band del contrabbassista e compositore belga Pieter-Jan Van Assche. Dopo aver suonato in diverse formazioni, dal folk al neoclassico, ha iniziato ad esibirsi prevalentemente da solista, dando al contrabbasso tutto lo spazio disponibile per parlare e cantare. La sua musica è spesso definita ambient, drone e neoclassica. Le melodie sono costruite dal vivo l’uno sull’altro, sovrapponendo diverse trame e suoni prodotti dal contrabbasso. Ciò si traduce in un viaggio malinconico, vagando in paesaggi spalancati o bramando nell’oscurità anonima, mentre la sottile melodia risplende di una luce umile nel complesso.
Innerwoud ha pubblicato un album solista completo (Mirre, 2015), seguito da collaborazioni con Treha Sektori (Grashelm, 2017) e Astrid Stockman (Haven, 2018), ha scritto musica per diversi spettacoli di danza e ora fa parte di Dance of the Seven Veils: un’opera contemporanea diretta da Aïda Gabriëls, con Colin H. Van Eeckhout (Amenra) e molti altri. Nell’autunno del 2022 pubblica il suo secondo album Furie, contenente nient’altro che il suo contrabbasso. Innerwoud è un artista dell’etichetta Consouling Sounds.
Innerwoud è un progetto one-man-band del contrabbassista e compositore belga Pieter-Jan Van Assche. Dopo aver suonato in diverse formazioni, dal folk al neoclassico, ha iniziato ad esibirsi prevalentemente da solista, dando al contrabbasso tutto lo spazio disponibile per parlare e cantare. La sua musica è spesso definita ambient, drone e neoclassica. Le melodie sono costruite dal vivo l’uno sull’altro, sovrapponendo diverse trame e suoni prodotti dal contrabbasso. Ciò si traduce in un viaggio malinconico, vagando in paesaggi spalancati o bramando nell’oscurità anonima, mentre la sottile melodia risplende di una luce umile nel complesso.
Innerwoud ha pubblicato un album solista completo (Mirre, 2015), seguito da collaborazioni con Treha Sektori (Grashelm, 2017) e Astrid Stockman (Haven, 2018), ha scritto musica per diversi spettacoli di danza e ora fa parte di Dance of the Seven Veils: un’opera contemporanea diretta da Aïda Gabriëls, con Colin H. Van Eeckhout (Amenra) e molti altri. Nell’autunno del 2022 pubblica il suo secondo album Furie, contenente nient’altro che il suo contrabbasso. Innerwoud è un artista dell’etichetta Consouling Sounds.
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